IL FENOMENO, PREVISTO MARTEDÌ, SARÀ SEGUITO CON PARTICOLARE ATTENZIONE DALL'IRSOL

Orselina, occhi puntati sul Sole

Transito di Venere sul disco occasione per nuove misurazioni

Sembrerebbe una quieta villa immersa nel verde di Orselina, con uno splendido panorama sul lago, se la sua vera natura non fosse tradita da un capannone che ospita un grosso telescopio, appena oltre il giardino. Quella che appare come l'abitazione di vacanza di una famiglia di tedeschi benestanti è in realtà un Osservatorio astronomico che, senza che molti lo sappiano, tiene alto il buon nome della ricerca scientifica in Ticino: l'Istituto Ricerche Solari Locarno ( IRSOL).

Proprio qui martedì prossimo, in occasione del transito di Venere sul disco solare, verranno effettuate misure che apriranno la strada agli studi dei pianeti extrasolari. Fondato negli anni Sessanta da studiosi dell'Università di Göttingen che avevano progettato uno strumento innovativo e che cercavano climi migliori di quello germanico, vent'anni dopo l'Osservatorio è stato rilevato da una fondazione privata ticinese, che lo ha mantenuto attivo finora grazie ai contributi del Cantone, del Comune di Locarno e di privati.

Oggi, diretto da Michele Bianda, collabora con l'Istituto di astrofisica delle Canarie e con l'Istituto di astronomia del Politecnico di Zurigo. E proprio con i ricercatori di Zurigo, guidati dal professor J. O. Stenflo, è stato deciso di impiegare uno strumento sofisticatissimo, lo Zürich Imaging Polarimeter ( ZImPol). La luce che proviene dagli astri è formata da un'onda che, a causa dei fenomeni fisici che l'hanno originata, può oscillare in un piano o con un avvolgimento particolare: in tal caso essa è polarizzata. « Attualmente lo ZImPol è il polarimetro più preciso al mondo e si trova proprio all'IRSOL. Il suo scopo è studiare la polarizzazione della luce per indagare sulla natura dei fenomeni che l'hanno prodotta » - spiega Michele Bianda. Quali? « Per esempio le caratteristiche di eventuali pianeti che ruotano intorno ad altre stelle » . Non sembra semplice, però. « Non lo è, infatti » , annuisce il ricercatore locarnese. « Per arrivare a quel risultato bisogna compiere molti passi preliminari, e l'osservazione di Venere è uno di questi ».

Ma Venere non è già ben conosciuto, soprattutto grazie alle sonde che l'hanno raggiunto? « Certamente » , riconosce Bianda. « Ma osservare la luce polarizzata proveniente dal Sole e diffusa dal pianeta, l' 8 giugno prossimo, permetterà di capire a quali difficoltà tecniche si andrà incontro e quali risultati si potranno ricavare dai pianeti di altre stelle ».

Chi non ha ambizioni scientifiche e non si intende di polarizzazione potrà, clemenza del tempo permettendo, godersi lo spettacolo per motivi squisitamente estetici. Lo aiuteranno gli astrofili della Società astronomica ticinese, che hanno previsto installazioni sparse su tutto il territorio cantonale. Una raccomandazione: per evitare danni permanenti agli occhi, l'unico metodo sicuro di osservazione consiste nella proiezione dell'immagine del Sole. Chi proprio non vorrà rischiare e preferirà ammirare il Sole spaparanzato in poltrona potrà seguire l'evento dal sito Internet del Politecnico di Zurigo ( http:// www. venustransit. ethz . ch). Peccato, però: il prossimo transito avverrà nel 2012 e non sarà altrettanto bello, e il successivo è previsto addirittura per il 2117.

L'IRSOL di Orselina è dotato di sofisticati strumenti di misurazione.

 

Articolo di Marco Cagnotti apparso su Il Corriere del Ticino

 

Sabato 5 giugno 2004


 

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