Accordo scientifico fra l'Irsol e la Libia

Ha portato a risultati molto positivi la recente spedizione nel deserto libico per osservare l'eclisse fatta da un gruppo di scienziati che fanno capo all' Irsol di Locarno

Fra gli aspetti più sgnificativi, da sottolineare la firma di un accordo di collaborazione scientifica fra l'Irsol (istituto locarnese di ricerche solari) e l' Università libica di Sebha. Quest'ultima vuole infatti sviluppare un nuovo programma di ricerca nel campo della fisica solare. Gli interscambi con l' Irsol permetteranno di trarre vantaggio dall'esperienza e competenze acquisite nell'istituto locarnese. Per l'Irsol l'accordo offre la possibilità di espandere e rafforzare il suo programma di ricerca a livello internazionale. La convenzione di collaborazione è stata firmata dal prof. Philippe Jetzer (presidente Fondazione Irsol), dal prof. Jan Stenflo (presidente Comitato scientifico Irsol) e dal dott. Ibrahim Azaga (vice presidente Università di Sebha).

Con i ricercatori dell'Irsol nella spedizione a Waw an Namos, nel deserto libico, erano presenti anche studiosi dell'ETH di Zurigo. Il soggiorno ha permesso di raccogliere preziosi e interessanti dati sulla cromosfera solare. L'eclisse totale del 29 marzo ha offerto un'occasione unica per effettuare per la prima volta misurazioni polarimetriche dello spettro di luce proveniente dalla cromosfera solare negli istanti a ridosso dell'inizio e della fine della fase di totalità. Le condizioni meteo perfette e la strumentazione appositamente progettata hannosoddisfatto le aspettative.

Nell'accampamento organizzato a Waw an Namos erano presenti vari gruppi di ricerca provenienti da tutto il mondo per effettuare durante l'eclisse totale vari tipi di misure. Nell'accampamento è stato pure organizzato un simposio internazionale dall'Università di Sebha e dal Libyan Center for Remote Sensing and Space Science. Durante tale simposio sono fra l'altro stati presentati i progetti di ricerca nel campo della polarimetria che si svolgono all' Irsol e soprattutto la nuova strumentazione recentemente installata. Essa comprende in particolare un filtro interferenziale di ultima generazione ed un sistema di ottica adattativa che permette di correggere in tempo reale le distorsioni di immagini causate dall'atmosfera terrestre. Quest'ultimo progetto è in corso di sviluppo in collaborazione con il Dipartimento tecnologie innovative della Supsi.

 

Articolo apparso su Il Corriere del Ticino

 

14 aprile 2006


 

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