I segreti del Sole svelati da ' Rhessi'

Al Monte Verità un convegno con studiosi da tutto il mondo

Si terrà dal 7 all' 11 giugno al Centro congressuale del Monte Verità di Ascona il quinto congresso Rhessi ( dal nome di un satellite messo in orbita nel 2002), organizzato dall'Istituto ricerche solari ( Irsol) di Locarno in collaborazione con il Politecnico di Zurigo e il Paul Scherrer Institut ( Psi) di Villigen. « Una sessantina di ricercatori provenienti da istituti di ricerca di tutto il mondo si ritroverà per scambiarsi informazioni e coordinare il lavoro richiesto per interpretare i dati forniti dal satellite » , hanno spiegato ieri ai giornalisti Michele Bianda e Renzo Ramelli, dell'Irsol. Rhessi ( Reuven ramaty high energy solar spectroscopic imager) è un satellite che studia le eruzioni solari e i brillamenti, osservando le emissioni di raggi X e raggi gamma prodotti da questi fenomeni, che liberano in pochi minuti quantitativi enormi di energia. L'energia prodotta da un'eruzione di media grandezza in mezzo minuto corrisponde all'energia prodotta in un anno da 100 mila centrali nucleari come quella di Gösgen. « Rhessi è una missione della Nasa alla quale la Svizzera partecipa per circa un terzo tramite il Psi, dove molte parti del cuore del satellite sono state costruite - ha aggiunto Bianda - . Il satellite, lanciato il 5 febbraio 2002 utilizzando un vettore Pegasus, ruota su se stesso attorno ad un asse allineato con il Sole. Le figure di interferenza create da griglie poste all'entrata del telescopio permettono di ricostruire l'immagine dell'eruzione solare a differenti lunghezze d'onda ( o energie) dei raggi X e gamma. È così possibile registrare immagini ad alta definizione spaziale con buona risoluzione temporale ( 2 secondi per un'immagine dettagliata) » . I dati spediti da Rhessi vengono registrati all'università della California a Berkeley, e quindi messi a disposizione della comunità scientifica. Il politecnico di Zurigo gestisce un centro dati da cui è possibile scaricare migliaia di immagini e spettri catturati dal staellite durante più di tre anni di misurazioni ininterrotte. Le osservazioni vengono integrate con altre fatte da satelliti o da strumenti a terra che danno risultati complementari. Ogni strumento vede un aspetto dei meccanismi che avvengono durante un'eruzione solare e combinando i dati si ha la visione d'insieme. Vari istituti partecipano a quest'attività; all'Irsol gli scorsi anni è iniziato un progetto inteso a verificare la presenza di luce polarizzata emessa dalle eruzioni. Tale fenomeno, chiamato polarizzazione da impatto ( un effetto misurato in laboratori terrestri), era stato ipotizzato anche per le eruzioni. Invece da Locarno si è stabilito che questi segnali, se esistono, sono molto deboli. Il contributo dell'Irsol con queste osservazioni è il motivo per il quale l'istituto ha potuto organizzare il congresso internazionale. Al workshop, sponsorizzato da Cantone, Aet, Ses, Comuni di Ascona e Locarno, banca Cornèr e Poli di Zurigo, i gruppi di lavoro tratteranno vari temi, tra cui le conoscenze scientifiche sulle eruzioni, i metodi di elaborazione dei dati per ottimizzare le informazioni, le interpretazioni dei dati registrati dal satellite e come integrare i risultati di misure parallele fatte con altri strumenti da vari istituti associati.

s. f.

 

Articolo apparso su La Regione

 

Sabato 4 giugno 2005


 

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