Irsol, esperimento in Libia

In occasione dell'eclisse del 29 marzo

L'Istituto ricerche solari Locarno ( Irsol) partecipa ad un ambizioso esperimento nel deserto libico in occasione dell'eclisse totale del 29 marzo in collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo. Il 29 marzo vi sarà un'eclisse totale di Sole ( vedi sito: http://sunearth.gsfc.nasa.gov/eclipse/SEmono/TSE2006/TSE2006.html) visibile lungo una striscia passante per il Nord Africa e l'Asia Centrale. In tale occasione in Ticino sarà osservabile un'eclisse parziale di sole con inizio alle 11.35 e che terminerà alle 13.40 (ora locale). Al massimo (alle 12.37) la luna coprirà il 36 per cento della superficie solare. Alla popolazione viene ribadito l'avvertimento di mai guardare direttamente il Sole. L'eclisse - viene sottolineato in un comunicato - offre l'opportunità di eseguire delle interessanti misurazioni che non sono possibili in nessun'altra circostanza. L'Istituto di astronomia del Politecnico di Zurigo diretto dal prof. Jan Stenflo e l'Istituto ricerche solari Locarno hanno appositamente sviluppato uno strumento allo scopo di misurare la polarizzazione dello spettro luminoso della cromosfera (flash spectrum). Tale misura finora non è mai stata effettuata da nessuno e promette di fornire preziose informazioni sui campi magnetici solari cromosferici. A tale ambizioso esperimento parteciperanno tre ricercatori di Zurigo e il ticinese Renzo Ramelli dell'Irsol che si recheranno a Waw an Namos, nella parte libica del deserto del Sahara. La cromosfera è lo strato dell'atmosfera del Sole, che ha uno spessore di alcune migliaia di chilometri e che si trova tra la fotosfera (lo strato da cui vediamo provenire la maggior parte della luce solare e che identifichiamo come superficie del Sole) e la corona. In occasione di un'eclisse di sole, nel momento in cui la Luna sta coprendo interamente la fotosfera, per alcuni secondi rimane visibile una parte di cromosfera a forma di falce. Scomponendo lo spettro della luce cromosferica si osservano delle righe di emissione che furono osservate e interpretate per la prima volta nel 1870. Il nome 'cromosfera' (cromo = colore) deriva dal fatto che il colore predominate di tale luce è il rosso in contrasto con la luce bianca proveniente dalla fotosfera che quando scomposta spettralmente mostra i colori dell'arcobaleno intervallati da righe scure di assorbimento. Le ultime prove per la messa a punto dello strumento sono state eseguite alla Specola solare ticinese a Locarno.

 

Articolo apparso su La Regione

 

Mercoledì 22 marzo 2006


 

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