Un Centro astronomico del Locarnese

Istituto di ricerche solari e Specola uniscono le loro forze allo scopo di migliorare l'offerta divulgativa

Che meraviglia il cielo sopra la città. Spesso quasi ce ne dimentichiamo, colpa anche dell'inquinamento luminoso che ci occulta gran parte del firmamento. Eppure sopra le nostre teste va in scena, tutte le notti, uno spettacolo meraviglioso.

Spettacolo che il neo costituito Centro astronomico del Locarnese ( Cal) intende renderci ora maggiormente fruibile.

Unitisi dietro l'oculare di un nuovo telescopio messo a disposizione dalla Società astronomica ticinese, la Specola Solare ticinese e l'Istituto ricerche solari di Locarno hanno siglato un accordo di collaborazione. Nell'ambito di questa sinergia, i due istituti si presentano dunque al pubblico con il nome di Centro astronomico del Locarnese. Gestito ed animato da un comitato di coordinamento composto dal personale scientifico delle due realtà (va comunque precisato che i due organi conservano la loro indipendenza nonostante la collaborazione) e da semplici appassionati di astronomia, il Cal si prefigge di ampliare l'offerta divulgativa. In altre parole, il telescopio permetterà di valorizzare e rendere più visibili agli interessati i frutti di questa sinergia, di meglio coordinare la diffusione del sapere acquisito e di incentivare l'offerta culturale scientifica alla popolazione e ai turisti.

Così, oltre all'attività di trasmissione del sapere sin qui svolta dai due enti, l'offerta verrà ampliata attraverso serate di osservazione della volta celeste aperte al pubblico ( posti limitati), con l'organizzazione di conferenze e giornate di porte aperte e con la promozione di attività di ricerca astro- amatoriale. "In particolare - ha ricordato ieri nella conferenza stampa di presentazione il dottor Renzo Ramelli, responsabile del Cal - si prevede una campagna di informazione indirizzata soprattutto ai giovani studenti liceali".

Parallelamente a ciò, il Cal proporrà visite guidate diurne per gruppi e scolaresche abbinate all'osservazione del sole, corsi per adulti (in collaborazione col Dipartimento educazione), consulenza telefonica e curerà - d'intesa con la Società astronomica ticinese - la pubblicazione della rivista Meridiana.

Un telescopio "europeo" Il nuovo telescopio di 30 centimetri di diametro è collocato alla Specola solare e va ad arricchire la dotazione di strumenti per la ricerca professionale. Come ha spiegato l'ingegner Sergio Cortesi, si tratta di un apparecchio risalente agli anni Sessanta, fabbricato in Svizzera su formula russa, in seguito elettronificato in Italia. Un piccolo gioiello per l'osservazione europeo, potremmo dunque definirlo, in grado di cogliere qualsiasi corpo celeste ( persino Plutone, assicura lo studioso). A renderlo meno performante è però l'inquinamento luminoso prodotto dalla città. Le luci rendono infatti difficile l'identificazione chiara e netta delle nebulose.

Ma luna, pianeti e stelle doppie non sfuggono al telescopio.

Scienza in espansione Se da qualche tempo più ticinesi si stanno accostando incuriositi alla metà superiore dell'orizzonte, gran parte del merito va ai passi da giganti compiuti, in questi quarant'anni, dai viaggi nello spazio e ad internet, i quali hanno "allargato" i confini del globo terrestre. Ne è convinto Renzo Ramelli. Fenomeni eccezionali ( come eclissi e passaggi di comete) o scientifici ( come i progetti di colonizzazione di nuovi mondi) catturano l'attenzione del grande pubblico. "L'astronomia, considerata in passato come una scienza tanto staccata dalla nostra vita" ha detto il ricercatore Michele Bianda "è riuscita, grazie ai progressi compiuti, ad avvicinarsi al quotidiano. E' dunque stata in grado di far capire che ciò che si studia osservando i corpi celesti non è, dopotutto, staccato dalla realtà". Informazioni si possono ottenere sul sito www.irsol.usi.ch/cal o telefonando allo 091 756 23 79 ( dalle 10.15 alle 11.45).

d. l.


 

Ritorno alla homepage